Quando sei un musicista professionista, la perdita uditiva può essere devastante, ma per il portatore di un impianto Cochlear, Massimo Tonson Latour, si è trattato solo dell’inizio di un’avventura completamente nuova: aiutare altri portatori musicisti a riconnettersi con la musica.
“Non ci sono limiti al potere della musica, non solo per i musicisti, ma anche per gli appassionati di musica, dato il suo effetto benefico sulle nostre vite”, dice Massimo.
“È dimostrato che la riabilitazione dell’intonazione musicale migliora anche le nostre capacità nel mondo del linguaggio quotidiano, consentendo al portatore di sperimentare e godere non solo della musica, ma anche dei molti aspetti di uno stile di vita sociale pieno e sano”, afferma.
Musicista professionista, Massimo si è esibito per tanti anni e ha completato gli studi in chitarra elettrica e classica.
Ma quando Massimo ha perso l’udito a causa della sindrome di Ménière, e nonostante l’ottimo funzionamento del suo impianto cocleare, il suo mondo si è capovolto. “Avevo completamente perso la capacità di intonare correttamente le note musicali, né ero in grado di riconoscere la musica che avevo suonato per più di 40 anni, o la musica di altri musicisti.”
Massimo ha accettato la sfida e “grazie ai miei sforzi riabilitativi, riesco a percepire correttamente la musica, che è ricca di melodie e complessità sonore.”
Parlando di ciò che ha imparato attraverso la sua ricerca sull’udito e su come il cervello conserva “un catalogo enorme di suoni, frequenze e tonalità musicali corrette”, Massimo descrive il suo successo. “Sono riuscito a recuperare la mia capacità di riconoscere correttamente l’altezza tonale delle note che avevo completamente perso”.
Con la perseveranza, il chitarrista ha creato un programma online chiamato Playing Music After Deafness (La musica dopo la sordità), utilizzando tecniche che ha sviluppato per aiutare gli altri a riconnettersi con la musica.
“Ci sono sicuramente tantissimi musicisti nel mondo che hanno perso l’udito e hanno rinunciato completamente alla musica, senza rendersi conto che l’impianto cocleare può offrir loro l’opportunità di continuare il loro viaggio musicale, certamente con dei limiti, ma non senza vere gratificazioni”.
Ecco i consigli di Massimo per aiutarti a goderti la musica
Usa un’attrezzatura di qualità per ascoltare la musica
Usa un impianto stereo di qualità e casse monitor e altoparlanti di qualità. Comincia con volumi molto bassi e riduci le frequenze dei bassi, aggiungendo i medi e gli alti.
“In genere, i portatori di impianti cocleari possono essere sensibili ai suoni forti, quindi una musica molto dolce e melodica è la soluzione. L’ideale è utilizzare lettori multimediali di qualità, ottimi altoparlanti ed essere in controllo del mixer, riducendo le basse frequenze e incorporando più frequenze medie e alte”.
Ascolta musica e canzoni che conosci
Ascolta i testi e la musica che conosci, per aiutare il tuo cervello a riconoscere ed elaborare i suoni.
“Conoscere la melodia o il testo di una canzone aiuta chi la ascolta, consentendo al cervello di utilizzare le informazioni sulla musica precedentemente immagazzinate”.
Tieni traccia dei tuoi progressi di ascolto
“Preferisci sessioni brevi: misurane la durata o registrale. Scrivi il nome della canzone e includi la quantità di toni bassi, alti e medi utilizzati. Continua ad ascoltare e, una volta che sei a tuo agio, rendi il compito più difficile aumentando le tonalità, permettendo al cervello di adattarsi delicatamente”.
Fai esercizi
Esercitati ogni giorno e riposati tra una sessione e l’altra, ma cerca di praticare tre volte al giorno per stimolare il cervello.
“Mai disperarsi per i risultati iniziali, perché, per ottenere un miglioramento, è necessario impegnarsi seriamente, applicare le modifiche necessarie e svolgere il lavoro che serve. In breve, pochi sforzi equivalgono a scarsi risultati”.
Mettiti alla prova
Una volta ottenuti dei buoni risultati, datti degli obiettivi più ambiziosi, come ascoltare la radio in auto, quando si è circondati dai rumori della guida e del traffico.
“È essenziale cercare di ottenere buoni risultati entro i propri limiti e poi spingerti gradualmente oltre la tua zona di comfort”.